Piante selvatiche mediterranee non utilizzate potenzialmente utili all’uomo
Molte piante selvatiche originarie del bacino del Mediterraneo che crescono nelle fasce ecotonali e nelle infrastrutture verdi degli agroecosistemi, hanno potenzialità ancora ignote che possono essere utili per l’uomo, non solo come fonte di cibo. Anche se note come specie tassonomiche, in diversi paesi del Mediterraneo queste piante sono sottoutilizzate o addirittura non utilizzate, perché le persone non le conoscono come fonte utile per il proprio benessere o perché sono piante molto rare. Recenti ricerche hanno dimostrato che la loro composizione chimica può essere eccellente, anche migliore della corrispondente specie coltivata selezionata dall’uomo, come ad esempio la Beta macrocarpa, diffusa in diverse aree costiere dei paese del mediterraneo, dove è classificata come specie a rischio di estinzione (EN) e meriterebbe di essere valorizzata per il suo valore nutrizionale, soprattutto per quelle popolazioni ricche di individui. Questa specie potrebbe essere messa in commercio al posto della Beta vulgaris coltivata, dando un originale impulso ad un economia più sostenibile ed a km zero. La B. macrocarpa è una specie alofita che potrebbe svolgere un ruolo considerevole nella dieta mediterranea umana avendo un uso potenziale in diversi piatti tradizionali per il suo alto valore nutritivo e la presenza di minerali essenziali. L’analisi chimica di B. macrocarpa ha mostrato un importante contenuto di proteine, basso contenuto di grassi, fibre e alto contenuto di carboidrati, che conferma la possibilità di utilizzare questo ortaggio in insalate, saltate o cotte, e/o come mangime. Inoltre, presenta un elevato contenuto di elementi minerali essenziali come Na, K, Ca, Mg e Fe. Il suo grosso frutto, da cui deriva il nome della specie “macrocarpa” presenta elevate proprietà funzionali in quanto accumula metaboliti secondari (polifenoli e flavonoidi) sintetizzati in condizioni di stress, come stress resistente al sale, agendo come antiossidanti, partecipando alla crescita delle piante, alla riproduzione e alla resistenza agli agenti patogeni. Il consumo di foglie di B. macrocapra può dunque contribuire ad una dieta equilibrata e può essere utilizzato nelle diete moderne, come integratore alimentare o come ingrediente funzionale in nuovi prodotti alimentari biologici. Può essere coltivata secondo il sistema dell’agricoltura biologica che si basa sul mantenimento della biodiversità e dei servizi ecologici, soprattutto nelle aree marginali per limitare il deficit di foraggio, migliorando il valore pastorale in queste regioni. Può dunque essere considerata una specie idonea in molti progetti di ripristino ambientale nel Mediterraneo come REACT4MED (https://react4med.eu/) e EcoplantMed (http://www.ecoplantmed.eu/project/) (Ben Mahmoud et al. 2024). Altra specie di elevato interesse attualmente non-utilizzata in Italia è Lagoecia cuminoides, mentre in altri paesi come la Turchia e l’Iraq, dov’è molto diffusa viene usata come tisane. In Italia questa piccolo specie è molto rara e potrebbe essere valorizzata attraverso interventi di propagazione ex-situ con il coinvolgimento di centri di ricerca specializzati. L. cuminoides è ricca in composti benefici per la salute umana (antiossidanti, antinfiammatorie, composti attivi antinocicettivi, ansiolitici e antitumorali). Importante il suo potenziale utilizzo nel settore alimentare e ruolo agronomico in eventuali programmi e strategie di sviluppo che mirino a valorizzare il territorio e a favorire la resilienza delle comunità e degli habitat naturali, soprattutto nelle aree marginali, non adatte a scopi agricoli ma estremamente importanti per la salvaguardia della biodiversità (Perrino et al. 2023). Altre specie alofite costiere sottoutilizzate o non utilizzate in ambiente mediterraneo sono Salicornia sp. pl., Arthrocaulon macrostachyum, Cakile maritima, Crithmum maritimum, Allium commutatum, Beta vulgaris subsp. maritima, and Capparis spinosa (Accogli et al. 2023). Le piante selvatiche mediterranee e le loro proprietà nutrizionali come fonte diretta o indiretta di cibo, sono oggetto di ricerca da parte di diversi enti di ricerca, come l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (CIHEAM Bari) nell’ambito del master internazionale in “Agricoltura biologica” dal 2020 con l’obbiettivo di valorizzare le risorse naturali vegetali utili all’uomo. Il progetto REACT4MED, ha tra i suoi obbiettivi anche quello di valorizzare le risorse naturali degli agroecosistemi attraverso un approccio condiviso con gli stakeholders. Questo al fine di evitare il degrado del territorio e la desertificazione con un uso a basso impatto negli ecosistemi agricoli aridi e semiaridi del Mediterraneo, promuovendo un ambiente di vita più favorevole a sostegno di un’agricoltura sostenibile, evitando così anche il processo di migrazione. REAC4MED è finanziato dalla fondazione PRIMA ed è frutto della collaborazione dei seguenti partner: SoftWater s.r.l. (Italia) (SOFTW), Technical University of Crete (Grecia) (TUC), Osnabrück University (Germania) (UOS), The Cyprus Institute (Cipro) (CYI), University of Haifa (Israele) (UH), University of Valencia (Spagna) (UVEG), Institut National de la Recherche Agronomique (Marocco) (INRA), Istituto Agronomico mediterraneo di Bari (CIHEAM Bari), Uluslararası Tarımsal Araştırma ve Eğitim Merkezi (Turchia) (UTAEM) L’Italia è rappresentata dall’Istituto Agronomico Mediterraneo, con i dott. Pandi Zdruli, dott.ssa Daniela D’Agostino ed il Prof. Enrico Vito Perrino. L’obbiettivo di questa ricerca, è finalizzata a promuovere e a volorizzare le risorse autoctone vegetali come fonte di cibo, in modo da sensibilizzare una economia locale virtuosa soprattutto in quei paesi affetti dal processo di desertificazione. Il Programma PRIMA (Partenariato per la Ricerca e l’Innovazione nell’Area del Mediterraneo) è un organismo finanziatore dell’Unione Europea con l’obiettivo principale di sviluppare capacità di ricerca e innovazione e ideare soluzioni innovative per affrontare problemi critici nei settori della gestione delle acque e dei sistemi agroalimentari in il Mediterraneo.
Bibliografia
Accogli R., Tomaselli V., Direnzo P., Perrino E.V., Albanese G., Urbano M., Laghetti G., 2023. Edible Halophytes and Halo-Tolerant Species in Apulia Region (Southeastern Italy): Biogeography, Traditional Food Use and Potential Sustainable Crops. Plants 12, 549. https://doi.org/10.3390/plants12030549
Ben Mahmoud, K., Mezzapesa, G.N., Abdelkefi, F. & Perrino, E.V. (2024) Beta macrocarpa Guss. in Tunisia: nutritional and functional properties of the underutilized wild beet in relation to soil characteristics. Euro-Mediterranean Journal for Environmental Integration. https://doi.org/10.1007/s41207-024-00468-5
Perrino E.V., Mahmoud Z.N.A., Valerio F., Tomaselli V., Wagensommer R.P., Trani A., 2023. Synecology of Lagoecia cuminoides L. in Italy and evaluation of functional compounds presence in its water or hydroalcoholic extracts. Scientific Reports 13: 20906. https://doi.org/10.1038/s41598-023-48065-w